L’orecchio, benché piccolo, rappresenta una struttura molto complessa: funge da filtro sonoro e trasforma in informazioni i suoni, che attraverso il nervo acustico, invia al cervello.
Nasce soprattutto come sistema di allerta e vigilanza ambientale, in grado di percepire i rumori e capire se essi rappresentano o meno una minaccia.
Nel corso dei millenni si è evoluto per comunicare con gli altri e permetterci di comprendere i suoni delle parole e trasformarle in un messaggio verbale utile.
Gli ambienti estremamente rumorosi, le predisposizioni familiari e il processo di decadimento fisiologico (presbiacusia), unito allo stress e in alcuni casi all’utilizzo di farmaci, possono concorrere alla riduzione della capacità uditiva, chiamata clinicamente ipoacusia.
Talvolta si può manifestare anche una sensazione di ronzio alle orecchie detto acufene.
Le ipoacusie possono essere di differente tipo e grado di severità, sarà competenza medica diagnosticarla correttamente.
Sono molto comuni le situazioni di parziale riduzione dell’udito (ipoacusia lieve e moderata), che possono compromettere la qualità di vita del paziente, agendo su un aspetto fondamentale che è la comunicazione con gli altri.
Esistono oggi tecnologie in grado di aiutare il paziente a migliorare il proprio stato di salute. La diagnosi precoce e la tempestività dell'intervento sono fondamentali per ridurre al minimo l'impatto della perdita d'udito, per i pazienti di tutte le età, in particolare per quelli con perdita d'udito più lieve per prevenire in futuro l'instaurarsi di livelli più elevati di ipoacusia che potrebbe compromettere la vita privata ed il lavoro.
L'ipoacusia viene classificata in base a quale parte del sistema uditivo risulta danneggiata.
Ne esistono di 3 tipi:
L'ipoacusia trasmissiva è generalmente percepita come una riduzione del livello sonoro che si verifica a causa di un problema dell'orecchio medio o esterno, impedendo ai suoni di essere trasmessi all'orecchio interno.
Le cause possono essere un blocco del canale uditivo, una perforazione timpanica, un'infezione all'orecchio, accumulo di liquidi nell'orecchio esterno o medio o un danneggiamento della catena ossiculare.
L'ipoacusia neurosensoriale è spesso causata da una perdita sensoriale legata all'orecchio interno o coclea e una perdita neurale che coinvolge il nervo acustico.
Può essere causata da esposizione a forti rumori, cambiamenti legati all'età, da danni o traumi alle cellule sensoriali dell'orecchio interno, o da una neuropatia.
L'ipoacusia mista è una combinazione delle altre due.
Le cause possono essere traumatiche, infettive o ereditarie.
Hai difficoltà a comunicare con gli altri e non hai voglia di frequentare ambienti rumorosi e con tante persone?
L'ipoacusia, è un disturbo che tende a far isolare progressivamente chi ne è affetto, abbassa la qualità della vita e rende più complesse e meno soddisfacenti le relazioni personali. Uno dei principali effetti è proprio l'incapacità di comunicare con gli altri senza disagio.
Nella maggior parte dei casi, segni e sintomi di una lesione uditiva hanno ripercussioni nello stato di salute, a livello sociale ed emotivo.
Le sensazioni più comuni avvertite da una persona affetta da ipoacusia sono:
− cambiamenti d'umore
− sentimenti di paura, ansia e depressione
− agitazione e stress
− difficoltà nel comunicare e nelle relazioni personali
− peggioramento dello stato di salute
Se hai provato nella tua vita uno o più sintomi come questi e pensi di avere perdita uditiva, potresti essere affetto da ipoacusia. L'accesso limitato alla comunicazione e l'esclusione può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, provocando solitudine, isolamento e frustrazione.
Sono queste le domande che ci facciamo più spesso quando “sentiamo” fischi o ronzii alle orecchie.
Intanto bisogna fare un po’ di chiarezza: la parola acufene deriva dal greco (ἀκούω «udire» e ϕαίνομαι «manifestarsi», tinnitus in lingua latina), in medicina indica è un disturbo uditivo costituito da rumori (come fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni, ecc.) che l'orecchio percepisce come fastidiosi a tal punto da influire sulla qualità della vita del soggetto che ne è affetto.
Quello che bisogna tenere a mente è che l’acufene rappresenta un sintomo e non la malattia.
L’origine dello stesso è di difficile definizione, tra le varie possibili cause spesso ci sono affezioni dell’orecchio esterno, dell’orecchio medio o patologie più rare.
L’acufene ha un forte impatto sul sistema nervoso centrale, in particolare sulle aree emozionali.
In circa l’80% dei casi è accompagnato da perdita uditiva, ma può essere causato anche dall’esposizione a suoni forti, traumi, stress o invecchiamento.
La terapia è di difficile individuazione proprio perché spesso la causa è sconosciuta. Nella maggior parte dei casi la presenza continua dell’acufene determina un “abitudine di reazione” allo stesso, determinando un circolo vizioso.
La severità dell’acufene dipende molto dal grado di attenzione che si rivolge ad esso.
Quando i suoni fastidiosi dell’acufene suscitano sensazioni negative, diventa sempre più difficile ignorarli.
La terapia dell’acufene può rompere questo circolo vizioso.
Se pensi di avere bisogno di una valutazione completa, gli apparecchi acustici di ultima generazione offrono un approccio completamente nuovo al trattamento degli acufeni. Attraverso un percorso personalizzato è possibile trovare sollievo dai suoni fastidiosi, distogliendo l’attenzione verso questo disturbo.